mercoledì 20 giugno 2012

Chiedilo a Rosy (Bindi)

Ho deciso che il mio obiettivo adesso è lei. La Presidente del mio Partito, Rosy Bindi. Ho deciso che adesso voglio una risposta da lei. Una risposta guardandomi negli occhi. Una risposta diretta. Una risposta in cui non si parli genericamente, in terza persona plurale, degli omosessuali. Voglio che dica a me personalmente perché io, proprio io e non quelli come me, solo io, a causa della mia omosessualità debba avere qualcosa in meno di lei.



Insieme agli amici di Queever e Quore stiamo conducendo la campagna "Vorrei ma non posso. It's wedding time!". Grazie a questa campagna io mi sono unito in matrimonio con il mio compagno Daniele in una cerimonia simbolica celebrata dalla mia amica Marta Levi, consigliera comunale di Torino del PD. Eppure, ovviamente, non posso farlo davvero. E, secondo la mia Presidente del mio Partito, Rosy Bindi, non potrò farlo mai.
Perché Rosy? Perché ho meno diritti di te? A causa di cosa? Dimmelo guardandomi in faccia. Perché tu hai potuto scegliere di non sposarti e io sono obbligato a fare la tua stessa scelta?
Te lo chiederò tutti i giorni su Twitter. Non sono, e non voglio essere, il tuo stalker. Te lo chiederò una volta al giorno. Chiamando a testimone, ogni giorni, in ogni post, uno dei giornalisti che seguo su Twitter.
Se volete chiederglielo anche voi l'account Twitter è @rosy_bindi.
L'hashtag è: #chiediloarosy


1 commento:

  1. Credo sia molto difficile che arrivi una risposta, stimo molto personalmente Rosy Bindi e sinceramente confidavo nel suo senso dello Stato "laico" e privo di influenze. I fatti però ahimé non hanno confermato le speranze

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