lunedì 29 agosto 2011

Quanta cacca fa Eto'o con il mio stipendio.

Eto'o mi sta sulle palle perchè ha deciso di andarsene dall'Inter. L'ha deciso perchè nella sua nuova squadra,  l'FC Anzhi Makhaqualcosa, guadagnerà 20,5 milioni di Euro all'anno. Rendendolo il calciatore più pagato di sempre al mondo.
Mi son sempre chiesto quanto siano veramente, concretamente, così tanti soldi.
Oggi l'ho finalmente capito. Perchè questo straordinario sito ha elaborato un sistema semplice e carino per calcolare quanto guadagna Eto'o mentre noi compiamo le nostre noioso e assai poco remunerate azioni quotidiane. L'esempio che viene fatto è quello del tempo che sprechiamo nel tragitto casa - lavoro. Ma ognuno può mettere quello che vuole. Io, per esempio, ho messo il tempo medio che impiego ogni mattina a fare la cacca: 8 minuti. Ecco in quegli otto minuti Eto'o ha guadagnato 336 euro.
Se Eto'o dovesse stare seduto sul cesso per il tempo che io impiego a guadagnare 336 € starebbe sul cesso circa 7 giorni e mezzo.

Cosa dovrebbe fare Penati.

Da più parti, nel PD, si chiede a Filippo Penati di rinunciare alla prescrizione, di farsi processare e (possibilmente) di farsi assolvere.
Io credo che sia sbagliato chiedere ciò a Penati. La rinuncia alla prescrizione e la decisione di affrontare un processo sono scelte di tipo personale e non politiche. Ha (per una volta) ragione Antonio Polito che sul Corriere di sabato dice che l'imputato "ha il diritto di difendersi nel processo e dal processo". Aggiungo io: basta che non lo faccia approvando nuove leggi ad personam.
Il vero gesto politico che invece dovrebbe fare Penati è liberare il PD da se stesso. Si dimetta dal Consiglio Regionale, lasci il partito, riconsegni la tessera a Bersani. Io non so se Penati ha preso tangenti o ha concusso degli imprenditori. Di certo ha intrattenuto rapporti che superavano l'istituzionalità del suo ruolo mettendosi nella posizione di potersi fare accusare. E questo non è un reato, ma un grave errore politico. E gli errori politici si pagano andando a fare un altro lavoro.
Secondo me.

venerdì 26 agosto 2011

Cose da leggere in Tunisia


  • L'ultimo numero dell'economist.
  • Tahar Ben Jelloun, Partire.
  • La guida Tunisia di Lonely Planet.
  • Gore Vidal, Mira Breckinridge.
  • Gianni Farinetti, Un delitto fatto in casa.
  • Colette, Il puro e l'impuro.

mercoledì 24 agosto 2011

Cose che ci sono al Museo Dar Am Taieb di Sousse.

Am Taieb è un artista. E le Musée Privé d'Art Contemporain Dar Am Taieb è il suo museo. Sul fatto che il primo sia un artista non ci sono affatto dubbi: ha la barba bianca fatta male, gli occhialini tondi, parla (in genere di se stesso, spesso in terza persona) lentamente, non ascolta quello che dici. Sul fatto che il Musée sia un vero e proprio museo mi permetto di sollevare qualche dubbio. Certo al suo interno ci sono molte opere realizzate dall'artista. Il resto è difficile da descrivere. Provo così: una immensa cantina stracolma di oggetti raccolti in circa quarant'anni. Quello che differenzia questa cantina dalle cantine di certe nostre nonne è la catalogazione maniacale e puntigliosa degli oggetti.

Quel che ho visto della Libia in Tunisia

Sousse, con i suoi 173 mila abitanti è la terza città della Tunisia. Secondo la Lonely Planet non è esattamente quello che un turista cerca. Secondo me non è così. Sousse ha una splendida spiaggia, dei bei ristoranti, bar moderni in cui servono alcolici anche durante il Ramadan, un mare cristallino, alberghi per tutte l tasche, una bella medina e uno strampalato museo di cui parlerò in un altro post. E poi adesso ha anche i libici. Tanti libici. Decine di migliaia. Forse 60 mila.

martedì 9 agosto 2011

Le cartoline di Riccardo.


Riccardo, sempre quello che non si arrabbia mai, ha un blog gustosissimo. Uno di quelli che guardi quando sei in pausa pranzo col tuo panino in mano o che guardi quando stai aspettando che emule finisca di scaricarti l'ultima puntata di Damages. E' un blog di cartoline orribili. Ma proprio brutte brutte che i suoi cari amici gli spediscono quando sono in giro per il mondo.
Io ne cercherò un bel po' in Tunisia. Fatelo anche voi nei posti dove andrete.
Qui sotto giusto qualche esempio per farvi venire la voglia.


lunedì 8 agosto 2011

Quando il PD fa arrabbiare Andrea.

Hanno fatto arrabbiare Andrea Benedino che su Facebook ieri scriveva: "ma santa polenta! possibile che non ci sia un cazzo di dirigente del pd che difenda una sua deputata dalle polemiche di Avvenire e di Giovanardi che la attaccano in quanto "colpevole" di essersi sposata con la donna che ama, utilizzando una legge di un altro paese dell'Unione Europea? mica sarete tutti imbarazzati??!!"


E ovviamente io concordo in pieno con lui.


Faccio solo due piccolissime annotazioni.
Anzitutto penso che la nostra pressione sulla dirigenza del PD debba essere asfissiante al punto da arrivare finalmente a una situazione in cui questo benedetto partito si occupi sempre dei temi lgbt sempre senza imbarazzi. E non solo quando è sollecitato. E non solo se menano uno. E non solo quando i nostri temi servono a fare polemica con la destra.
In secondo luogo non condivido solo quel "santa polenta". Non la usare mai più, Andrea! Promettimelo! Mannaggia ai pescetti.

Globalizzazioni.

Un mio amico di origini ebraiche mi ha regalato questa radio cinese che prende solo una frequenza che trasmette in rumeno.
Però la radio fa anche luce.

domenica 7 agosto 2011

Ho tinteggiato casa. Che ne penserà Giovanardi?

Oggi ho tinteggiato le pareti del corridoio di casa. Ma c'è qualcosa che mi preoccupa: che ne penserà il ministro Carlo Giovanardi? Fonte della mia preoccupazione non è l'aver scelto un coloro che non sia di gradimento del ministro. Ma piuttosto il fatto che ho fatto questo lavoro con il mio fidanzato. Di più: con il mio compagno, nella casa in cui conviviamo. E peggio ancora: nessuno di noi due è un decoratore. E quindi ho paura che potremmo essere considerati non idonei nè per diritto costituzionale, nè per diritto naturale.
Spero di non dover leggere, domani sui giornali, una sua dichiarazione in cui afferma che Daniele e io abbiamo deciso di tinteggiare insieme le pareti di casa nostra solo per compiere una "battaglia ideologica che sconfina nella polemica con la famiglia prevista dalla Costituzione".
Un piccolo post scriptum per tutti i gay aspiranti decoratori: il colore scelto era il "moqui" (...) che però poi è risultato troppo scuro. Quindi Daniele, come faccio io con la cucina, ha messo a frutto il suo estro aggiungendo del bianco e ottenendo finalmente una bella tinta come la cercavamo. Una specie di marrone che è una via di mezzo tra l'argilla e la sciolta. Ma guardate che è elegante davvero.

sabato 6 agosto 2011

Un sillogismo facile facile sulla violenza omofobica.

Leggetevi cosa è successo in una tipica famiglia italiana nell'articlo de La Stampa. Dopo averlo letto mi è venuto in mente un sillogismo facile facile.
Il sillogismo è quel tipo di ragionamento composto di tre affermazioni per cui date le prime due come premesse, la terza ne è la conclusione.
Per esempio:
Premessa uno: tu sei un delinquente.
Premessa due: io posso fermarti ma non lo faccio.
Conclusione: io sono un tuo complice.
Oppure:
Premessa uno: un bastardello ventenne è un omofobo che sa che se accoltella il fratello perchè gay non gli verranno comminate aggravanti.
Premessa due: la maggioranza dei parlamentari italiani (in foto quelli piemontesi della campagna di Quore) decidono di non inserire l'aggravante di omofobia nei reati di violenza contro la persona.
Conclusione: quei parlamentari sono moralmente complici del bastardello.

giovedì 4 agosto 2011

Non fate arrabbiare Riccardo.

Riccardo è quel mio amico che non si incazza mai. Neppure quando Alberto, il suo fidanzato, gli ruba tutti i pezzi di pizza dal piatto dell'aperitivo.
Poi però ogni tanto dà di matto su Facebook: parolacce, link, imprecazioni. Succede, con straordinaria regolarità, quando legge le famose catene che avvertono su fantomatiche tragedie imminenti che si rivelano del tutto prive di fonamento. La sua ultima campagna è contro i post sulla cosiddetta "pedofilia di lieve entità".
Adesso c'è questa sui cagnolini nei sacchetti di plastica.
E Riccardo si arrabbierà ancora una volta. Povero Riccardo.