venerdì 29 luglio 2011

Quelli di Quore... e quelli con le facce brutte.

Quelli di Quore, come dire, abbiamo fatto proprio una bella campagna.
Le facce, i nomi e i cognomi dei parlamentari piemontesi che hanno votato contro la legge sull'omofobia.
Così sappiamo come si chiamano e che faccia hanno.
Ci sono anche le mail. Se per caso qualcuno volesse dirgli qualcosa...

martedì 26 luglio 2011

Non scherziamo.

Pochi minui fa il parlamento italiano ha nuovamente, e definitivamente, bocciato la legge contro l'omofobia.
Care amiche e cari amici etero, non fatemi battute. Non ho voglia di scherzare. Fatemi una carezza. Datemi un bacio. Ma non provate a farmi ridere di questa cosa.
Questa vergogna investe tutte e tutti, soprattutto voi amiche e amici eterosessuali che sprecate il vostro tempo con persone che in questo paese non hanno nessuna considerazione.

Ho fatto la minestra di insalata.

Ci sarà stato sicuramente un altezzoso cuoco francese che avrà detto qualche volta: non condivido assolutamente quello che mangi ma mi batterò fino alla morte per cucinartelo.

lunedì 25 luglio 2011

I cattivi/2

Già pronto l'editoriale di domani di Vittorio Feltri: quattro milioni di piemontesi e nessuno in grado di fermare un terremoto. Egoisti ed incapaci.

I cattivi.

Io sono io, quello là dietro non so chi sia e lei è Bianca. Bianca è la figlia di Laura e Francesco che mi fanno provare la gioia di tenere una bimba in braccio ogni volta che ci vediamo.
Perchè purtroppo per me quella gioia sarà sempre e solo una concessione.
Daniele (che per chi non lo sapesse è il mio compagno con cui sto da quasi quattro anni e con cui ho costruito casa e famiglia) e io non potremo mai provare la felicità e la fatica di essere genitori. Il perchè lo sappiamo: i cattivi non vogliono.
Per questo Paese è una vergogna. Per Daniele e per me, per tutte le lesbiche e tutti i gay solo una continua frustrazione.
P.s.: la foto è stata scattata durante un presidio contro l'omofobia. Bianca ha già una buona indole.

sabato 23 luglio 2011

Giornali e giornalisti che mi fanno schifo.

 Ci sono giorni in cui i giornali, non per colpa loro, possono diventare carta per l'insalata appena acquistati. Ricordo, per esempio, l'11 marzo del 2004 quando non appena comprati i giornali salgo in macchina, accendo la radio e sento che a Madrid era saltata per aria la stazione di Atocha e Bossi aveva avuto un ictus. La Storia era appena cambiata: a cosa servivano i giornali del giorno?
Poi ci sono giornali, che al di là del giorno, al di là degli eventi, possono essere usati solo per accendere il camino.

martedì 19 luglio 2011

Ho fatto il clafoutis alle pesche e albicocche con salsa di prugne




Non mi piace moltissimo cucinare i dolci. Però siccome devono essere fatti perchè poi gli ospiti li vogliono e a me piacciono ogni tanto mi ci dedico. 
Così questa volta ho fatto il clafoutis. Il clafoutis è classico dolce francese che andrebbe fatto con le ciliegie ma lo si trova comunemente fatto anche con altra frutta. Ovviamente io non avevo le ciliegie ma delle bellissime pesche regalate dalla nostra vicina di casa Anna e alcuni chili di buonissime albicocche comprate in offerta alla Coop di San Mauro da Daniele. Comunque ecco gli ingredienti e poi la ricetta. 

mercoledì 6 luglio 2011

Il PD, i Diritti, i "solo" e i "sempre"


Penso di avere ormai capito come si sentissero le donne dei vari partiti di Sinistra quando, negli anni passati, portavano avanti le loro battaglie sulle quote rosa, le soglie minime, il diritto di tribuna: sopportate.
È la stessa sensazione che vive chi prova a portare nel Partito Democratico quei temi che sono in qualche modo legati alla laicità e ai diritti. E in particolare i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.

E che si ripresenta ogni volta che c’è da scrivere un programma, presentare un documento, organizzare una Festa Democratica.  E regolarmente partono i distinguo, i giri di parole e poi la solita domanda: ma tu vuoi che parliamo solo di diritti? E questa domanda fa male. Perché è un’accusa. Un’accusa di egoismo e di miopia. Che non si può accettare.